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autore
brano
 
Cicerone
Contro Vatinio , 24
 
originale
 
[24] fuerisne tanta crudelitate ut delectos viros et principes civitatis tollere et delere tua rogatione conareris, cum L. Vettium, qui in senatu confessus esset se cum telo fuisse, mortem Cn. Pompeio, summo et clarissimo civi, suis manibus offerre voluisse, in contionem produxeris, indicem in rostris, in illo, inquam, augurato templo ac loco conlocaris, quo auctoritatis exquirendae causa ceteri tribuni plebis principes civitatis producere consuerunt? ibi tu indicem Vettium linguam et vocem suam sceleri et dementiae tuae praebere voluisti. dixeritne L. Vettius in contione tua rogatus a te sese auctores et impulsores et socios habuisse sceleris illius eos viros, quibus e civitate sublatis, quod tu eo tempore moliebare, civitas stare non posset? M. Bibulum, cuius inclusione contentus non eras, interficere volueras, spoliaras consulatu, patria privare cupiebas; L. Lucullum, cuius tu rebus gestis, quod ipse ad imperatorias laudes a puero videlicet spectaras, vehementius invidebas, C. Curionem, perpetuum hostem improborum omnium, auctorem publici consili in libertate communi tuenda maxime liberum, cum filio principe iuventutis cum re publica coniunctiore etiam quam ab illa aetate postulandum fuit, delere voluisti;
 
traduzione
 
24 E non sei stato cos? spietato da avanzare una proposta di legge nel tentativo di neutralizzare e poi annientare il fior fiore dei cittadini onesti a capo della citt?? Sto parlando di Lucio Vettio: visto che davanti al senato riunito aveva confessato di aver teso un agguato a quel sant'uomo di Gneo Pompeo (chi non lo conosce?), perch? voleva pugnalarlo con le sue mani, tu lo hai condotto alla presenza del popolo, facendo cos? penetrare in mezzo ai Rostri, in un luogo e in un tempio consacrati dagli auspici, nient'altro che un bugiardo prezzolato. ? vero, anche tutti gli altri tribuni della plebe hanno l'abitudine di convocare l? i personaggi pi? illustri della citt?, ma lo fanno per accrescere la loro autorit?, guadagnandone in prestigio; tu, invece, hai voluto che Vettio, la spia, desse parola e voce ai tuoi propositi folli e scellerati. Non raccontava, infatti, nell'assemblea da te convocata, pilotato dalle tue domande tendenziose, di avere avuto quali ideatori, istigatori e complici del tentato omicidio proprio quegli uomini senza cui la citt? sembrava destinata a crollare (in realt?, il tuo progetto di massima a quei tempi)? Marco Bibulo, ad esempio: non ti bastava averlo incarcerato, lo avevi addirittura voluto morto, spogliato della carica di console, e desideravi privarlo della patria; o Lucio Lucullo, di cui invidiavi un po' troppo le nobili imprese, perch? evidentemente fin da piccolo anche tu aspiravi agli onori di supremo comandante; l'altro grande che volevi danneggiare era Caio Curione, eterno nemico di tutti i farabutti, solido punto di riferimento delle sedute del senato, soprattutto quando da proteggere c'era la libert? comune e quella dei figli: e te la sei presa proprio con il suo, principe della giovent? romana, che dimostrava nei confronti dello Stato un attaccamento superiore a quel che si poteva pretendere da un ragazzo della sua et
 

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